Rubo spudoratamente il titolo del libro di Chloy “Naufraghi di pensieri” perchè mi ha colpito. Mi ha colpito soprattutto per la sensibilità e la profondità dei suoi versi, perché Chloy, oltre che avere un suo lavoro, oltre che essere, come la sottoscritta, una redattrice del Blog del Pilastro, scrive anche poesie.
E quando, durante una delle nostre riunioni di redazione, finalmente ci presenta raggiante la sua “prima raccolta”, beh…la curiosità di poter leggere questo suo primo lavoro, è stata una tentazione a cui non ho resistito, per cui, eccomi a presentarvi “Chloy e le sue poesie”.
Ci siamo date appuntamento a metà strada fra le nostre case, visto che tutt’e due abitiamo al Pilastro, e considerata la calura di questo periodo abbiamo scelto l’ombra dei grandissimi pioppi che ombreggiano il giardino di uno dei nostri vicini grattacieli. Trovo Chloy ad aspettarmi, già seduta su una delle panche del giardino che abbiamo preso in prestito, gambe accavallate e busto ben eretto, mi ricorda sempre una ballerina di danza classica, forse per la sua figura così snella, magrissima…beata lei! Sono anche molto emozionata, perché è la mia prima intervista per il Blog che faccio da sola e senza “chaperon”, nel senso che le interviste mi mettono sempre un po’ di ansia, e di solito chiedo sempre l’aiuto di un o una collega; l’unica cosa che mi tranquillizza è che l’intervistata sarà…Chloy.
Mi saluta con un sorriso, che percepisco dagli occhi, piuttosto espressivi, che vista la situazione sono la parte del suo viso che vedo al meglio, visto che tutt’e due indossiamo la “mascherina”, ma che comunque togliamo quasi subito, in quanto siamo all’aperto e a distanza di sicurezza.
E quindi eccoci face-to-face, e la tensione che avevo accumulato mi lascia e… senza tanto pensarci mi butto. Mi rendo conto da subito che sono in scivolata, d’altra parte sto con Chloy, una Chloy che conosco da un po’, mi dico… ma poi… mi soffermo un attimo…davvero la conosco? Davvero so chi è?
Molti magari sanno che Chloy Vlamidis è nata a Bologna il 26 dicembre del 1977, che ha il papà greco e la mamma italiana ed è cresciuta al Pilastro, ma onestamente i dati anagrafici non ci dicono molto di una una persona, se non accorgermi in questo caso, che potrei essere sua madre,(ha la stessa età di mio figlio!) ma è una notizia che per ciò che ho in mente, non mi serve molto.
A questo punto, anche un pò impacciata per la verità, prendo fuori un piccolo block-notes e con fare scherzoso le dico : ho fatto i compiti sai? Quindi posiziono il mio cellulare in modalità di registrazione e con molta confidenza glie lo affido e…con il concerto delle cicale come sottofondo questo è il risultato.
Redazione: Quando hai avuto la percezione del tuo “istinto primordiale”… questa tua voglia di scrivere?
Chloy : In realtà mi è sempre piaciuto scrivere fin dall’infanzia, ma la vera consapevolezza l’ho avuta durante l’adolescenza. Scrivevo poesie e pensieri legati soprattutto alla natura e a ciò che di importante mi accadeva. Poi per un periodo piuttosto lungo, presa da mille cose e pensieri, mi sono fermata. Ho ripreso a scrivere pienamente nel 2016, quando sono entrata a far parte del Blog del Pilastro come redattrice.
Quando scrivo, riesco a esternare i miei pensieri più liberamente, è una specie di confessione libera che faccio davanti a un foglio, in cui mi sento come protetta e dove posso descrivere meglio ciò che provo.
Per questo libro ho ripreso in mano anche alcune vecchie poesie, il cui “nocciolo” risale veramente a un bel po’ di tempo fa. Le ho poi rielaborate prendendo le giuste distanze, anche in relazione al mio stato d’animo attuale.
Redazione: Ci sono momenti per scrivere particolari? Esempio: orari… preferisci scrivere alla mattina, alla sera, prendi appunti… oppure hai l’esplosione all’improvviso?
Chloy: In realtà ho l’esplosione all’improvviso! Ed è in quel momento che devo assolutamente scrivere per fermare le mie sensazioni ! Dopo non sarebbe più la stessa cosa. Devo cogliere l’attimo, appuntandomi una frase, un verso, che altrimenti potrebbe sfuggirmi…
Redazione: E’ la stessa cosa anche per la tua ultima passione, quella per la fotografia? Oppure è complice il cellulare di ultima generazione ( quelli con la macchina fotografica incorporata) che ti fa cogliere l’immagine giusta per te al momento giusto? N.D.R. BELLISSIME le foto in bianco e nero che fanno da cornice alle poesie, dove il mare e i mitici paesaggi greci e non solo, raccontano di lei.
Chloy: La fotografia è una passione che mi è nata di recente, effettivamente il cellulare è molto utile, mi aiuta a fermare “attimi” da cui poi traggo ispirazione ma quando posso, preferisco usare la macchina fotografica con obiettivo.
Redazione:Ma Chloy, cosa vuole fare da grande, visto che si sta aprendo quel cassetto dove ha tenuto dentro questo “sogno” da un bel po’ di tempo?
Chloy (sorridendo apertamente): Bhè credo di essere già’ piuttosto grandina!
Ma per coltivare un sogno non c’è età… Mi piacerebbe sicuramente dedicare più tempo alla scrittura, che è la mia passione, nel frattempo però lavoro e mi dedico a questa attività appena posso.
Redazione: Molto bello il titolo della tua raccolta, “Naufraghi di pensieri” , come ti è venuto in mente…da cosa hai preso ispirazione?
Chloy: Le mie poesie nascono da ricordi, sensazioni passate e presenti, in cui spesso è facile perdersi e alle volte mi sono sentita proprio naufragare nelle mie emozioni. Scrivere questo libro per me è stato anche un po’ terapeutico, perché mi sono liberata di alcuni pesi che mi portavo dentro da tempo.
Redazione: Non a caso dedichi il tuo libro, e cito testualmente: Dedicato a chi fa dei propri sogni non una via di fuga, ma i mattoni per costruire la propria vita.
Chloy: E in effetti questa è stata la realizzazione di un mio piccolo sogno che ho sempre perseguito, per cui è una specie di dedica di incoraggiamento per tutti…
Finite le domande di rito la nostra intervista ha continuato in forma più confidenziale, da cui sono emerse anche situazioni difficili, che Chloy ha saputo affrontare e poi descrivere con occhi nuovi, perché alle volte non tutti hanno la capacità di poter trasferire su uno scritto le sensazioni che si provano in determinati momenti.
Qualcuno ha detto: ci vogliono “occhi nuovi” per poter vedere le stesse cose in modo diverso, grazie a una percezione o a una sensibilità differente; è l’angolazione da cui si osserva che cambia e Chloy mi pare abbia questa “attitudine”.
La sua passione per la poesia è paragonabile al suo grande amore per il mare, che spesso emerge fra sue rime, e cito testualmente: “Mi porterai sempre con te, come una maledizione”. Oppure come le sue: “Barche abbandonate sulle sponde”…quante volte ci siamo sentiti simili….E poi:“Dopo aver a lungo navigato tra le tumultuose acque del mio io in tempesta”…sempre parafrasando il “suo amato mare”…e ancora: “I nostri pensieri si materializzano. Diventano nuvole che scaricano sulla terra lacrime di pensieri pesanti…”
Potrei continuare, inserendo magari anche tutte le rime e le parole che mi hanno fatto capire meglio chi è Chloy Vlamidis; una giovane donna, con una capacità innata di saper trasmettere emozioni, come farebbe un pittore con i suoi colori su una tela, riempiendola di sensazioni intime, che vuole condividere.
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