Abitare il PilastroIn primo piano

Intitolazioni: Gabriele Grandi curiosità e passioni

Come preannunciato, sabato 5 marzo alle ore 10,30 la Casa di Quartiere di via Dino Campana 4 sarà intitolata a Gabriele Grandi, già presidente del Circolo La Fattoria e ideatore e animatore di Teletorre 19. La redazione lo ricorda dando voce alla moglie e compagna della vita, e ad un amico.

In ricordo della morte di Gabriele, turba ancora moltissimo Anna Maria Bergonzoni, 65 anni anni insieme, in un rapporto di “affetto e rispetto” che ha consentito di condividere tutti i momenti della vita. Mi faccio raccontare i momenti salienti della loro vita, aiutate da tanti album di belle fotografie.
Entrambi nati a Bologna, di famiglie modeste e unite, entrambi diplomati in anni in cui ai giovani arrivavano offerte di lavoro fra cui scegliere, Gabriele già assunto alla Zanichelli, a metà degli anni ’50 Anna Maria molto impegnata in parrocchia chiamò a raccolta gli amici per dare una mano al prete a mettere a posto la chiesa. Fu così che conobbe Gabriele con cui condivise, alla scuola di Giacomo Lercaro, il clima conciliare.

“La svolta per noi due, che eravamo completamente sulle posizioni di Lercaro, avvenne quando Lercaro tornò avendo perso il Concilio e il nostro sindaco andò ad accoglierlo in stazione con il gonfalone. E noi eravamo d’accordo; molto d’accordo. Per noi era un patrimonio! Un caratteraccio, per carità, ma con una serietà e una disponibilità grande! Ti ascoltava. Per noi fu una grande scuola, però passammo tutti dall’altra parte.”

Si sposarono nel ’61, nacquero tre figli mentre vivevano in casa con i nonni; Gabriele, diplomato alle magistrali, in Zanichelli presentava i libri alle scuole, mentre Anna Maria lavorava alla TIMO: “Nel ’68 cominciammo a svegliarci politicamente, cattolici di sinistra eravamo sia io che lui, impegnati nel sindacato e nella Commissione Interna”.
Per lavoro Gabriele fu trasferito, prima in Friuli: “furono tre anni bellissimi” li ricorda Anna Maria, con piccole gite familiari e la compagnia di nuovi amici. Poi cinque anni a Rimini “amici meravigliosi e diventò un nuotatore bravissimo”…
“In assoluto sono stati gli anni più pieni. Eravamo noi cinque e dovevamo arrangiarci, testa bassa tutti cinque…… Eravamo l’immagine dell’appagamento, eravamo a posto con noi stessi”.
“Noi non siamo mai stati ambiziosi. E’ uno dei nostri difetti: quel che c’era, c’era. Ci siamo sempre accontentati del necessario.”
Tornati a Bologna nel ’79, con pochi risparmi e la necessità di una casa grande, furono consigliati da un amico friulano trasferitosi al Pilastro di rivolgersi alla cooperativa di abitazione che aveva ancora qualche appartamento libero nella Torre 19 di via Casini (Bologna turrita continua a contare le proprie torri! Asinelli e Garisenda sono 1 e 2, poi le altre per anzianità di costruzione NdR).
Anna Maria presto trovò lavoro. Il Comitato di gestione del condominio li coinvolse entrambi: Anna Maria affiancava Sergio Spisso nella contabilità, mentre Gabriele insieme ad altri si curava delle varie attività sociali compreso l’aiuto alle famiglie in difficoltà.
In Zanichelli Gabriele fu impegnato in un diversa branca di attività, prosegue il racconto di Anna Maria “l’ufficio legale, in cui ha lavorato fino a che, avendo maturato gli anni, volle andare in pensione. Io non ero d’accordo, ma era una scelta sua. E a fine aprile 1994 andò in pensione.”

Allora iniziò a seguire le sue passioni: Oasi Radio, poi Presidente del Circolo la Fattoria e si inserì nel gruppo che era attivo da sempre e si fece un tanti amici.
Grandi da sempre ha avuto la passione delle fotografie, “abbiamo delle macchine meravigliose e di là c’è ancora tutto l’occorrente per lo sviluppo e stampa”.  Mentre racconta, Anna Maria mi mostra interi scaffali di raccoglitori di foto di diverso tipo, con bellissime inquadrature e soggetti differenziati: i figli nelle diverse età, ma anche gite, iniziative sociali, amici e Anna Maria in tantissimi momenti della loro intensa ed appagante vita di coppia.
Il gusto dell’inquadratura capace di comunicare, la capacità di fare riprese particolari, la voglia di comunicare valori e idee di solidarietà e di riscatto sociale, la lunga esperienza nell’editoria e nella radio lo spinsero a sperimentare un nuovo media, nel momento in cui capì che si poteva fare una televisione condominiale. Gli piaceva lavorare bene, se non aveva sufficiente competenza se la faceva. “Cercava la perfezione” dice Anna Maria.
Fu così che il 12 dicembre del 2001 nacque Teletorre 19 frutto del lavoro corale di un condominio in cui il Comitato di Gestione ha garantito coesione e accoglienza alle famiglie insediate.

“Ha avuto una vita soddisfaciente, si è tolto le sue curiosità. Ha coltivato le sue passioni! Certo che io, quando stava giù delle giornate intere (lo studio di Teletorre 19 è al pianterreno, mentre la loro abitazione è al 15 piano. NdR) Insomma, non ti vedo più.
A volte dovevo telefonare. Io ho la pasta pronta. Cosa vuoi fare? Ah, non me ne ero accorto, scusa!”
“Parlavamo serenamente. Diversità di opinioni a balùs, ma, come mi ha detto una volta mia figlia, non ci ha mai sentito alzare la voce. Era un po’ rigido; quando ci si metteva sapeva essere intransigente ma…Era un modus vivendi…per me, si chiamava affetto e rispetto”….
“Le divergenze, le difficoltà certo ci sono state. Non puoi vivere 65 anni insieme senza…Anche sbandamenti, sempre rientrati. Ne parlavamo insieme.
Vedi, penso che abbiamo fatto una buona vita… Abbiamo avuto dei momenti intensissimamente felici, sono sicura e li abbiamo vissuti insieme bene.”

Vedi anche Tommaso Raimondi
Roberto Laffi
Intitolazioni Case di Quartiere

Tommaso Raimondi nel ricordo di Gabriele Grandi

Roberto Laffi nel ricordo di Antonio Casillo

Grandi, Laffi e Raimondi nel ricordo di Sergio Spisso

Raccolta e sintesi delle testimonianze a cura di Claudia Boattini
Foto degli album di Grandi

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